Alda Fendi inaugura a Roma, un nuovo centro dell’arte contemporanea
Nel cuore di Roma, in prossimità del foro di traiano, prende vita Rhinoceros, il grande palazzo dell’arte della fondazione Alda Fendi, progettato da Jean Nouvel.
Alda Fendi e Jean Nouvel restituiscono a Roma tre palazzi del Foro Romano, che versavano in uno stato di totale abbandono, trasformandoli in sale espositive e residenze destinate ad artisti e curatori di mostre.
Gli ambienti si sviluppano attorno a due ampi cavedi in contrapposizione tra loro. Uno scuro, in lamiera cerata, che ricorda le atmosfere delle Carceri di Piranesi, l’altro chiaro e luminoso, strutturato per catturare la luce naturale proveniente dalle alte nicchie.
Nouvel, nel suo intervento di recupero e “mutazione” degli spazi ha puntando sulla stratificazione, conservando tutto ciò che poteva testimoniare il passaggio del tempo, giocando con specchi e materiali, allo scopo di proiettare la memoria del luogo in un modo del tutto nuovo.
I materiali scelti da Nouvel -prevalentemente acciaio, ferro e cemento- sono stati sapientemente integrati nella costruzione originaria, creando una mosaico di memorie che ha posto l’accento sull’importanza del recupero e della trasformazione del manufatto, in un atto formale che enfatizza il segno contemporaneo creando un’architettura “del senso e dell’essenza, a partire dalla materia grezza”.
Tale principio è stato enfatizzato sulle facciate che hanno “conservato tutto ciò che poteva testimoniare il passaggio del tempo, per porre meglio in evidenza le differenti stratificazioni, per permettere la scoperta di un palazzo che ha smesso di invecchiare, senza chirurgia estetica (le rughe sono amate e conservate)”.
L’intervento rafforza il radicamento della costruzione nella storia e porta il valore della “complessità narrativa” e della “memoria figurativa” nella disciplina del restauro contemporaneo”.
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