La gastronomia si fonde con l’arte contemporanea nel ristorante Kink di Berlino

Kink nasce dall’unione dello chef stellato Ivano Pirolo e il mixologist Arun Puvanendran. Caratterizzato da un groviglio di tubi al neon rossi sospesi, il bar restaurant si trova a Berlino all’interno del centro artistico e culturale Pfefferberg, dove sorgeva un’antico birrificio.

Questo locale di Berlino è un laboratorio culinario annidato in un edificio industriale restaurato, nel centro socioculturale Pfefferberg che ospita, oltre a vari ristoranti e locali, gallerie, studi di artisti e luoghi per eventi. Il bar-restaurant unisce arte contemporanea, design modulare e gastronomia mondiale per offrire un’esperienza multiforme e introspettiva.

Il centro Pfefferberg è stato fondato nel 1990 come iniziativa dei residenti del quartiere, riunendo attività sociali, culturali e commerciali per riqualificare uno storico birrificio bavarese, fondato da Joseph Pfeffer nel 1841. Nata sull’altura davanti alla porta di Schönhauser, questa fu la prima fabbrica di birra dell’attuale quartiere di Prenzlauer Berg. Oggi, Pfefferberg è un luogo molto frequentato di Berlino e dispone di un’ampia offerta artistico-culturale.

© Photo: Robert Rieger

© Photo: Robert Rieger

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Nato in questo storico contesto, Kink è un laboratorio dove si incontrano tecniche moderne, competenza ed esperienza culinaria. Ospita un ricco programma di concerti, danza e spettacoli teatrali, oltre che una varietà di eventi multidisciplinari. Centro di ricerca e di esplorazione delle culture internazionali, il locale unisce un cocktail bar e un ristorante con laboratorio interno, gestiti dallo chef genovese Ivano Pirolo (2 stelle Michelin) e il bar manager di origine indiana Arun Puvanendran. I diversi ambienti sono collegati in modo fluido da un’installazione di luci dell’artista svizzero Kerim Seiler, composta da oltre 100 metri di tubi al neon rossi che si snodano elegantemente attraverso lo spazio. Ripensando il vuoto “come la sua tela”, il designer trasforma quello che sembra essere un nodo intrecciato bidimensionale in una scultura multi-dimensionale che abbraccia lo spazio. I bagliori contrastanti dei  segmenti interconnessi giocano con l’architettura, creando così un’atmosfera contemporanea e coinvolgente.

In costante dialogo con l’opera, l’ambientazione post-industriale combina elementi classici e vintage con caratteristici oggetti di design contemporaneo. La vasta sala si apre a ventaglio intorno alla cucina e al bar, entrambi progettati dallo studio berlinese Hidden Fortress, fondendosi con le aree salotto e creando un unico spazio sovrapposto e organico.

Condividendo una passione di lunga data per la scoperta e la fusione delle culture internazionali del cibo e del bere, i fondatori Mansaray e Scheppan  spiegano: “Non costruiamo muri. Li abbattiamo. Riuniamo ciò che appartiene insieme: cucina e bar. Non solo creiamo uno spazio unico in cui ristorante e bar sono strettamente collegati, ma uniamo arte culinaria e cocktail in un’unica esperienza coerente “. Attirati e attingendo dall’ambizione culturale di Pfefferberg, sottolineano l’importanza dell’arte e del design come parte dello spazio: “Amiamo l’arte che interroga, muove e stimola lo scambio. L’arte rivela differenze e somiglianze.

© Photo: Robert Rieger

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© Photo: Lee Edward

© Photo: Lee Edward

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Cosa ne pensi di questo ristorante, anche a te è venuta voglia di tornare a Berlino? Se ti capita di trascorrere una serata da Kink raccontaci la tua esperienza.

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